Tuesday, May 6, 2014

COMUNICATO STAMPA: CALATINI E 250 MINORI ALLO SBANDO

COMUNICATO STAMPA: CALATINI E 250 MINORI ALLO SBANDO


Mentre si ripropone l’ennesima Emergenza di Stato, il sistema dell’Accoglienza italiana entra in tilt sulle dinamiche di affidamento e di presa in carico dei minori stranieri non accompagnati.
A Caltagirone, cittadina di circa 40.000 abitanti il 3 maggio 2014 sono arrivati 250 minori stranieri non accompagnati,  scortati dalla Questura di un’altra provincia. Ignare le istituzioni locali, vittime di giochi di prestigio di una politica che conta di accaparrarsi il favore di pochi, causando incomprensioni e sviluppi che poco rispecchiano la tutela dei diritti dei minori e la Convenzione sui diritti del fanciullo: in cui “il miglior interesse del minore” deve essere sempre perseguito.
250 minori tra egiziani, eritrei, somali, ghanesi, nigeriani, del Niger… presumibilmente dagli 11 ai 17 anni, 4 ragazzine somale, di cui una al quarto mese di gravidanza sono stati affidati ad una cooperativa “La forza della vita” di Modica, oggi domiciliata in una villa privata in contrada Balatazze di Caltagirone.
Giochi di prestigio e non curanza nelle comunicazioni da effettuare alle autorità locali, il tutto perché l’affidamento è stato predisposto troppo in fretta, tanto tempestivamente che i responsabili si sono premurati di affittare una dimora di eccellenza, a Caltagirone,  in cui accomodare alla meno peggio soggetti vulnerabili .
Caltagirone da sempre città consapevole d’Accoglienza si trova oggi a veder vagare delle anime mute, incapaci di comunicare a parole i loro bisogni.
Noi riteniamo abominevole accogliere minori stranieri in numero così elevato, su un territorio già provato dalla presenza del mega cara di Mineo. Non è possibile gestire decentemente una situazione del genere, una struttura in cui si riversano i minori in una promiscuita' esagerata, la mancanza di personale altamente qualificato per provvedere a non peggiorare le condizioni dei minori: mediatori culturali che possano informare ed orientare i minori dei loro diritti e doveri sul territorio in una lingua a loro conosciuta, educatori, operatori sanitari, psicologi e  una rete di servizi strutturata a ricevere un’ utenza così delicata.

La cittadinanza tutta non può che rimanere inerme e allarmata da tanta improvvisazione.
Allo stesso tempo ci sentiamo di rassicurare la popolazione, che non deve sentirsi allarmata sulla situazione sanitaria collettiva  per patologie quali l’Ebola, non ancora riscontrate in alcun paese europeo. Il virus si è diffuso in paesi adiacenti alla Guinea. Il tempo di incubazione della malattia è di 21 giorni, arco temporale in cui i migranti non riuscirebbero mai a raggiungere le coste italiane, perché impiegano un tempo molto più lungo utilizzando mezzi di fortuna e non gli aeroporti. L’HIV non è una malattia che può essere trasmessa per via aerea, ma necessita contatti molto ravvicinati, diremo intimi, per poter essere veicolata. Per quanto riguarda la tubercolosi è necessario conoscere se qualche ospite della struttura sia risultato positivo al test ed eventualmente dovrebbe sottoporsi ad esame del torace per escludere la presenza della malattia. E’ possibile infatti risultare positivi al test della tubercolina, senza però essere malati di tubercolosi.
A nostro avviso è  necessario monitorare la situazione e soprattutto gli allontanamenti dei minori, soprattutto coloro che siano risultati positivi al test per verificare il loro stato di salute.
Si chiede quindi alla “Cooperativa La forza della vita”, di attuare una politica trasparente nella comunicazione tempestiva di tutti gli allontanamenti che si sono verificati dalla struttura, per poter verificare lo stato delle cose e soprattutto perché l’allontanamento di un minore deve essere comunicato necessariamente entro e non oltre le 48 ore agli organi competenti e se questo non avvenisse, succederebbe che un minore non presente nella struttura, darebbe ugualmente la possibilità al gestore di ricevere la diaria quotidiana pro capite prevista al centro, senza però (il minore) usufruire del servizio, causando uno spreco di denaro pubblico che andrebbe a riversarsi impropriamente nella tasche di un privato, senza contare le responsabilità penali, se a questo minore dovesse mai succedere qualcosa.

Restiamo fiduciosi in una soluzione e in una chiarificazione dell’avvenimento quanto prima, per maggiori informazioni o comunicazioni scrivete a associazioneamari@gmail.com

*foto fb

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